Se ora e ancora, nave d’intelletto, spieghi le tue dantesche vele al vento, fendi le onde fra schizzi di pensieri, ringrazia maestri d’ascia e carpentieri, i quali nella calma e nel tormento ti hanno così costruita per diletto. Come il cigno, lasciato il laghetto, ne porta in sé il ricordo con l’intento di tornare, i tuoi versi grandi e fieri sono distante dimora nel mare sempre nel petto di chi sa ascoltare. Umberto F. M. Cefalà 28/12/11
* DE * - * EN * - * ES * - * FR * - * IT *