Conobbi: quel viso intriso di notte e quel sorriso soffuso, infelice, si perse nei prati, fra mine a frotte. Di ciò il cor trema e più volte non dice: di armi tonanti, di grida, di lotte, di sfinite speranze sol cervice. I lamenti son nere nubi in flotte, solcano il cielo come in suol radice e nelle strade deserte una pace vola nei sogni di mondi lontani. Ora rimani in questa terra inerte, ora il vento zittisce e dolce tace tristi pensieri che son come cani randagi in terre divise e conserte. Umberto F. M. Cefalà 11/01/11
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