Attraverso la città sulla moto di papà, così fendere il tramonto sulle strisce verso il sole. Come freccia scocca in aria, che carezza sulla pelle, forse brivido ribelle che nel vento passerà. La carena si confonde come l’urlo del motore sull’asfalto, nel calore e fra le auto si nasconde perché mai ritornerà. Tutto sfreccia fra i lampioni tutti uguali grigi e bruni, non mi fermano i cannoni, non mi scorgono i piccioni e la Notte mi vedrà. Umberto F. M. Cefalà 22/07/11
* DE * - * EN * - * ES * - * FR * - * IT *