Luna, mia madre fosti nei ricordi miei di bambino, quand'anche col sonno di giovinezza tu mi invogliasti a guardare. Ora ti guardo da me e il tuo sorriso, si congiunge nel petto a quel viso, dolce, della mia amata. Per le coperte un cielo d'autunno, col corpo in un velo, ci siedi accanto sul letto della sera e allora tutti ci culli, di un mondo fanciulli. Umberto F. M. Cefalà - dedicata a Irene -
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