Poesia – Nella notte oramai indifferente | Analisi e commento
di Umberto F. M. Cefalà
Contesto: Renoir e il Bal au Moulin de la Galette
Il “Bal au Moulin de la Galette” è un celebre dipinto impressionista realizzato nel 1876 da Pierre-Auguste Renoir. Il quadro ritrae un momento di vita quotidiana nella Parigi di fine Ottocento, ambientato nel popolare locale di Montmartre, situato in un antico mulino e frequentato da artisti, lavoratori e giovani coppie.
L’atmosfera dell’opera è gioiosa, luminosa e dinamica: le figure danzanti e i gruppi ai tavoli sembrano mossi da una luce tremolante filtrata tra le fronde. Renoir cattura il movimento, la socialità e l’attimo fugace della felicità, rendendo la scena una celebrazione della vita.
A questo spirito di leggerezza e nostalgia si ispira la poesia “Nella notte oramai indifferente” di Umberto F. M. Cefalà, che rievoca il ritorno a casa dopo una serata spensierata, quando la memoria trasforma la festa in malinconico ricordo.
Testo della poesia
Nella notte oramai indifferente
Nella notte oramai indifferente viaggio, cercando riposo, vedo la luna rotonda nel cielo, la vedo ripassarsi la sera. Mi sembra che fra i raggi bisbigli di ristoranti, aperitivi e dessert, dei miei quattro baci sfuggiti sulle ridenti parole, su te. E nel ricordo, rinfresca l'estate focosa d'un brivido risveglio. È l'amore, che attende e cerca fra stelle l'appiglio dei sogni. Umberto F. M. Cefalà
Analisi tecnica
La poesia è composta da quattro strofe di lunghezza variabile, per un totale di 14 versi liberi. L’assenza di schema metrico fisso richiama l’andamento fluido dell’impressionismo, dove la forma segue l’emozione e l’immagine visiva.
Il tono è intimo e riflessivo, con un ritmo lento e misurato, segnato da enjambement delicati (“vedo la luna rotonda nel cielo, / la vedo ripassarsi la sera”), che restituiscono il moto continuo dei pensieri.
Le figure retoriche principali sono:
- Personificazione: la luna “si ripassa la sera”, come un’attrice che rivede la propria scena.
- Metafora: il viaggio nella notte è simbolo della ricerca interiore e del ritorno alla memoria.
- Sinestesia: i “bisbigli di ristoranti” fondono suono e immagine, evocando la vitalità della sera parigina.
- Allitterazione: il suono dolce delle “s” e “r” crea un effetto musicale e nostalgico.
La lingua è limpida ma sensuale, capace di trasformare il quotidiano (ristoranti, dessert, baci) in esperienza poetica. L’uso del passato e del presente insieme dilata il tempo, come in un quadro impressionista in cui il momento si espande nella luce.
Temi e significato
Il tema principale è il ricordo dell’amore dopo la fine della festa. L’autore cattura la sensazione di sospensione tra la gioia vissuta e la quiete del ritorno, dove tutto sembra “indifferente” ma ancora vibrante di emozione.
La poesia si muove tra due dimensioni: esterna (il viaggio notturno, la luna, i locali della città) e interna (la memoria, il desiderio, l’attesa). L’una riflette l’altra, come in un quadro di Renoir dove la luce diventa sentimento.
Nell’ultima strofa, l’amore assume una forma quasi cosmica: “cerca fra stelle / l’appiglio dei sogni”. Il sentimento umano si fonde con l’universo, come a voler dire che anche nella solitudine notturna la speranza di un ritorno resta viva.
Commento e interpretazione
Con “Nella notte oramai indifferente”, Umberto F. M. Cefalà traduce in poesia la sensibilità impressionista: ogni verso è una pennellata, ogni immagine un riflesso di luce e di tempo.
Il richiamo ai “ristoranti, aperitivi e dessert” evoca il mondo di Renoir, fatto di allegria, eleganza e sensualità. Ma la poesia non si ferma alla descrizione: la festa finisce, e resta il silenzio della notte, popolato di ricordi e sogni.
La luna, come spesso accade nella lirica moderna, è testimone silenziosa dell’amore e del distacco. Essa “si ripassa la sera” come un rituale eterno, mentre l’io poetico viaggia tra nostalgia e speranza.
In definitiva, questa poesia rappresenta il ritorno dopo la luce: un cammino interiore in cui la vita, come la pittura di Renoir, si dissolve in sfumature di tenerezza e malinconia.