Poesia – Volando con te | Analisi tecnica e commento
di Umberto F. M. Cefalà
Contesto: il balletto e la poesia del volo
Il balletto nasce nel Rinascimento come rappresentazione coreografica in cui la danza interpreta un dramma attraverso il linguaggio del corpo e della musica. Tra i grandi classici della tradizione, spicca “Il lago dei cigni” di Pëtr Il'ič Čajkovskij, rappresentato per la prima volta al Teatro Bol'šoj di Mosca nel 1877.
L’opera racconta la storia d’amore tra il principe Siegfried e la regina Odette, trasformata in cigno dal maleficio del mago Rothbart. Solo una promessa di amore eterno può spezzare l’incantesimo, ma il destino, come nella grande tragedia romantica, porta i due amanti a fondersi nel volo finale dei cigni, simbolo di purezza e libertà spirituale.
A questo stesso spirito si ispira la poesia “Volando con te” di Umberto F. M. Cefalà, che trasfigura il tema del volo in una metafora dell’amore, della leggerezza e della ricerca di un’unione ideale.
Testo della poesia
Volando con te
Nella leggerezza è il volo, sollevando le membra dal suolo come in un salto di danza e proseguendo in eleganza. Qui non conta la fatica, ma la costanza per salire. Così è raggiunta l'essenza, il segreto del volare: aquila, gabbiano, colibrì... Poi c'è il tuo nome, che mi fa veleggiare nella notte di una camera con le coperte per ali e il cuscino sul cuore. Umberto F. M. Cefalà
Analisi tecnica
La poesia è composta da tre strofe di lunghezza variabile (4, 5 e 5 versi), per un totale di 14 versi liberi. L’autore predilige una metrica libera e fluida, in sintonia con il tema del volo, rinunciando a schemi rigidi di rima e metro per creare una naturalezza musicale.
Le sonorità sono leggere, costruite su assonanze dolci e allitterazioni (“leggerezza è il volo”, “veleggiare”, “coperte per ali”), che restituiscono l’immagine di un movimento armonioso e continuo.
Tra le figure retoriche principali:
- Metafora: il volo come simbolo dell’amore, della libertà e dell’elevazione spirituale.
- Similitudine: “come in un salto di danza” richiama la grazia del balletto e la leggerezza della relazione amorosa.
- Personificazione: il nome dell’amato/a diventa forza che solleva e ispira (“che mi fa veleggiare”).
- Enumerazione: “aquila, gabbiano, colibrì” introduce diversi livelli del volo: maestoso, libero, delicato.
Lo stile è nitido e armonico, caratterizzato da un lessico semplice ma evocativo. L’autore combina elementi naturali e domestici (il volo e la camera, le ali e il cuscino), unendo il sogno all’intimità quotidiana.
Temi e significato
Il tema centrale della poesia è la leggerezza come forma di amore e consapevolezza. Il volo non è fuga, ma un atto di armonia con sé stessi e con l’altro: “non conta la fatica, ma la costanza per salire”.
L’amore diventa quindi slancio e sostegno reciproco, la capacità di elevarsi insieme verso una dimensione più alta dell’esistenza. La citazione di uccelli diversi (aquila, gabbiano, colibrì) richiama tre archetipi: la forza, la libertà e la grazia.
Nell’ultima strofa, il volo si trasforma in sogno domestico: la notte, le coperte e il cuscino diventano strumenti per continuare a “veleggiare”, dimostrando che anche nel quotidiano l’amore può conservare la sua magia.
Commento e interpretazione
Con “Volando con te”, Umberto F. M. Cefalà celebra l’amore come forza che solleva e libera. La poesia, pur ispirandosi all’immaginario del balletto e del Lago dei cigni, supera il riferimento artistico per diventare una riflessione universale sulla leggerezza dell’essere.
Il linguaggio limpido e musicale, privo di enfasi, riflette l’idea di un amore maturo, capace di elevarsi “in eleganza” anche nella semplicità di una stanza. Il finale, con l’immagine intima del “cuscino sul cuore”, suggella la fusione tra sogno e realtà, spiritualità e corporeità.
In definitiva, la poesia si pone come un elogio alla grazia interiore, alla capacità di vivere l’amore come danza e come volo, trovando nel sentimento la spinta per oltrepassare la gravità del quotidiano.