Per iniziare, trovami – Poesia sull’amore romantico
di Umberto F. M. Cefalà
Contesto: L’amore tra filosofia, psicologia e cinema
La poesia nasce come riflessione sul tema dell’amore romantico, al centro di numerosi studi psicologici e filosofici. È una risposta in versi al contrasto tra visioni più razionali (come quelle di Schopenhauer) e visioni idealiste (come quelle di Hegel), ma anche un omaggio alla rappresentazione cinematografica del sentimento amoroso. La poesia si concentra sull’incontro fatale, sulla sensazione di riconoscere l’altro come parte di un destino condiviso, resistendo al tempo e alle trasformazioni della vita.
Testo della poesia
Per iniziare, trovami La prima volta al cinema ti riconobbi senza esitare, dopo averti cercato tanto con un riflesso nel cuore. Adesso che ti ho vicino, resisto e mi abbandono all'idea divina di un fato di tutto quanto, innato. Sopravviviamo: i secoli in equilibrio su un filo, con formule di passione e il nostro istinto d'amore. Umberto F. M. Cefalà
Analisi tecnica e commento
Struttura e metrica
La poesia si compone di tre quartine di versi liberi. Non segue uno schema metrico rigido né una rima regolare, ma si affida a un ritmo emotivo e narrativo, quasi cinematografico. La divisione strofica corrisponde a tre momenti emotivi chiave: l’incontro, l’unione, la resistenza nel tempo.
Temi e interpretazione
La poesia apre con una scena di riconoscimento: “La prima volta al cinema / ti riconobbi senza esitare”. È un colpo di fulmine narrato in chiave visiva, ambientato nel luogo per eccellenza della rappresentazione romantica: il cinema. L’idea che l’amore sia “già visto” nel cuore richiama la teoria platonica dell’anamnesi (ricordo di ciò che già si conosceva).
La seconda strofa approfondisce l’esperienza emotiva dell’unione: la presenza dell’amato/a porta sia resistenza (razionale) sia abbandono (emotivo), risolti nell’accettazione di un “fato innato”. Qui torna il tema caro al Romanticismo: l’amore come destino inscritto nella natura delle cose.
La terza strofa si apre con una dichiarazione di sopravvivenza temporale: “Sopravviviamo: i secoli / in equilibrio su un filo”. L’immagine del filo richiama l’instabilità del tempo, ma anche il legame simbolico dell’amore (come quello del filo rosso del destino nelle mitologie orientali). Chiude con una contrapposizione tra passione istintiva e formule razionali, conciliando i due poli dell’amore: il sentimento e la biologia.
Figure retoriche e stile
- Metafora visiva: il “riflesso nel cuore” simboleggia il riconoscimento emotivo profondo.
- Paradosso: “resisto e mi abbandono” mostra la duplice natura dell’amore: forza e vulnerabilità.
- Allusione filosofica: l’idea di “fato innato” richiama una visione deterministica dell’esistenza.
- Immagine teatrale/circense: “equilibrio su un filo” evoca precarietà e tensione, ma anche arte e bellezza.
- Ripetizione e chiasmo tematico: apertura con la ricerca, chiusura con la sopravvivenza, a suggellare un viaggio amoroso completo.
Conclusione
La poesia “Per iniziare, trovami” è una dichiarazione d’amore scritta in forma epigrammatica e profonda. Si muove tra cinema, filosofia e biologia per raccontare la complessità di un sentimento che attraversa il tempo e resiste alle definizioni. L'autore riesce a fondere il linguaggio dell'immaginazione con quello della realtà emotiva, in una sintesi moderna dell’eterno tema dell’amore come scoperta e destino.