Poesia sul design – Estetica, spazio e sensazione
di Umberto F. M. Cefalà
Contesto: il Salone del Mobile e l'arte del vivere
La poesia “Poesia sul design” è ispirata al Salone del Mobile di Milano, uno degli eventi internazionali più rilevanti per l’arredo e l’interior design. L'autore coglie l’occasione per riflettere poeticamente sul valore del design come esperienza estetica e sensoriale, che va oltre la funzionalità per toccare l'identità e l'atmosfera.
Testo della poesia
Spesso in case sole o in alberghi moderni è il design delle sale. Con lo stile d'inverno, per un uomo che vuole, si fa un pieno d'interni. Una beltà da usare è personalità, come un gioco d'autore. Tutto è parte, pare, dell'atmosfera già nota, solo al cuore. Umberto F. M. Cefalà
Analisi tecnica e commento
Forma e metrica
La poesia è composta da quattro terzine con schema a rime incrociate (ABA, CDC, EFE, GHG). I versi sono liberi, ma rispettano una musicalità interna fluida, grazie all’uso di suoni morbidi e assonanze. Questo schema permette di creare un movimento “a onda”, simile a quello che si può immaginare in un ambiente ben progettato: non lineare, ma armonico.
Temi e lettura
Il testo riflette sull'idea del design non solo come funzione, ma come esperienza di senso e espressione di personalità. Le “case sole” e gli “alberghi moderni” rappresentano spazi potenzialmente anonimi, resi vivi dal design che “è delle sale” — ossia ne determina l’identità.
Lo stile è quasi aforistico: “Una beltà da usare / è personalità” suggerisce che l’estetica non è fine a sé stessa, ma comunicazione del sé. Il design è visto come un “gioco d’autore”, quindi non solo utilità, ma anche gesto creativo.
Il finale si chiude su una nota emotiva ed evocativa: “dell’atmosfera già / nota, solo al cuore”. L’atmosfera non è descrivibile oggettivamente, ma riconoscibile interiormente. È una sensazione, una memoria estetica.
Figure retoriche e stile
- Enjambement: usato frequentemente per spezzare la sintassi (“per un uomo che vuole, / si fa un pieno d'interni”), creando continuità.
- Allitterazioni e assonanze: con suoni aperti e vocali morbide che rafforzano l’eleganza dei versi.
- Sinestesia implicita: il design è “beltà da usare” – cioè bellezza percepita non solo visivamente ma anche attraverso l’uso pratico.
- Ambiguità semantica: il verso “Tutto è parte, pare” gioca su significato e percezione, legando estetica e sensazione.
Considerazioni finali
La poesia mette in luce una riflessione molto attuale: il design non è più solo decorazione o funzione, ma un’estensione della persona, uno spazio dell’anima. In un'epoca in cui l’estetica dell’abitare si fonde con la tecnologia, la sostenibilità e la psicologia, questo testo cattura poeticamente il cuore del vivere contemporaneo.