Così ti penso – Poesia d’amore e armonia lirica
di Umberto F. M. Cefalà
Contesto: il Festival della Valle d’Itria
La poesia “Così ti penso” si lega tematicamente al contesto del Festival della Valle d’Itria, in particolare alla programmazione dell’estate 2018 dal titolo “Eclissi d’amore”. L’amore, come tema eterno dell’arte e della musica, è qui trattato in chiave intima, quasi sussurrata. L'autore trasforma l’occasione musicale in ispirazione poetica, dove la voce del desiderio si muove tra evocazione e assenza, come una nota sospesa.
Testo della poesia
Poesia - Così ti penso Cara, così ti penso: sorridendo al giorno e cercando l'immenso. Del mondo qua intorno, creato dall'amore, ne assisto al ritorno. Conosco il calore del corpo ideale e il sensuale sapore. Se io fossi animale, farei un richiamo all'invito corale. Con quel nome ti chiamo, perché so che ti a... Umberto F. M. Cefalà
Analisi tecnica e commento
Forma e metrica
La poesia è strutturata in quattro terzine a schema variabile e due versi sciolti, ognuna con andamento lirico, dialogico e personale. Non segue una metrica regolare, ma conserva una musicalità interna coerente grazie a rime incrociate (ABA, CBC) e assonanze. L’andamento cadenzato richiama la costruzione di un canto, ben coerente con il contesto musicale in cui la poesia è ambientata.
Temi e suggestioni
Il tema principale è l’amore evocato nella distanza, che si manifesta non nel possesso, ma nel pensiero. Il desiderio si esprime in forma di contemplazione del quotidiano (“sorridendo al giorno”) e in tensione verso l’immensità (“cercando l’immenso”). La presenza dell’amata è così forte da influenzare la percezione stessa del mondo.
Il verso “Conosco il calore / del corpo ideale” introduce un livello sensuale e metafisico insieme: si tratta di una conoscenza immaginata, proiettata in un ideale che diventa tangibile nella memoria o nel sogno. Nella penultima strofa, la natura si fa simbolica: “Se io fossi animale, / farei un richiamo” – un richiamo d’amore che richiama l’istinto, la forza primordiale e collettiva (“invito corale”).
Il finale è volutamente enigmatico, aperto: “perché so che ti a...”. Il verbo rimane sospeso, forse interrotto. È una figura retorica che si avvicina all’aposiopesi, lasciando che sia il lettore a completare il pensiero (“ti amo”?). Questo silenzio conclusivo è ciò che rende la poesia più viva e moderna, lasciando un vuoto carico di significato.
Stile e retorica
- Parallelismi: “Cara, così ti penso”, “Del mondo qua intorno” – apertura di strofa con costruzione simmetrica.
 - Enjambement: spezzature fra versi che creano fluidità narrativa.
 - Figure foniche: allitterazioni dolci e vocali aperte rafforzano il tono affettuoso.
 - Aposiopesi finale: tecnica sospensiva che chiude con ambiguità intenzionale.
 
Note sul tono
Il tono della poesia è confidenziale, delicato, a tratti giocoso. C’è una tensione erotica che rimane pudica, mai esplicita, e che rende il testo adatto a un pubblico ampio ma sensibile. La voce poetica è consapevole della forza dell’immaginazione: non grida l’amore, lo sussurra. Questo atteggiamento la rende affine alla musica lirica: intensa, ma controllata.