Cammina Foreste 2018
pubblicato su RIME NARRATIVE – poesia di Umberto F. M. Cefalà

Poesia
Cammina Foreste 2018

La casa interstellare – Sonetto ambientale e analisi poetica

di

Contesto: natura, sostenibilità e cambiamento

Il sonetto “La casa interstellare” nasce in un contesto di riflessione ecologica profonda, ispirato a iniziative come Cammina Foreste Lombardia e agli eventi urbani legati al World Forum on Urban Forests (2018). L’obiettivo di tali progetti è promuovere la consapevolezza ambientale, valorizzare le aree verdi e incoraggiare un turismo sostenibile.

Di fronte alla crescente urbanizzazione e al degrado ambientale, il poeta immagina un futuro distopico (ma non lontano) dove la natura sopravvive solo in forma artificiale e dove l’essere umano, privo di miti o illusioni, si prepara a lasciare il pianeta. La poesia si inserisce in una linea di pensiero eco-filosofica che riflette sull’eredità terrestre, sull’equilibrio perduto e sull’urgenza di un cambiamento reale.

Testo della poesia

La casa interstellare


Non vedrò paradisi naturali
bilanciare la vita necessaria.
Non vedrò parchi verdi nazionali
preservare la terra centenaria.

Sorgono già i boschi artificiali
come una veduta arbitraria.
Scorrono dei fiumi nei canali
depurati a tutela sanitaria.

Sogno l’evoluzione di animali
e il ritorno alla natura più varia.
Sarà un tributo ai padri originali.

L’uomo maturo dall’arte primaria
partirà senza miti e rivali
alla volta di una casa planetaria.

Umberto F. M. Cefalà

Analisi tecnica e commento

Struttura e metrica

Il testo è un sonetto italiano classico, composto da due quartine e due terzine in endecasillabi ben ritmati. Lo schema rimico prevalente è ABAB ABAB CDC DCD, con assonanze interne che rafforzano la musicalità e l’impatto emotivo. La metrica è regolare, fluida, priva di artifici, e consente una lettura scorrevole e profonda.

Temi e significati

Il tema dominante è la crisi ecologica e il futuro dell’umanità. Fin dal primo verso, il poeta rinuncia alla speranza di “paradisi naturali” o alla conservazione dei parchi: un’affermazione dura, disillusa, che inquadra una visione post-naturalistica.

I “boschi artificiali” e i “fiumi nei canali depurati” rappresentano un ambiente ibrido, ricostruito, lontano dalla biodiversità originaria. L’immagine è potente: una natura sostituita, razionalizzata, “sanificata” al punto da perdere la propria essenza spontanea.

Eppure nella terza strofa si apre uno spiraglio: il poeta sogna ancora l’evoluzione e il “ritorno alla natura più varia”. Questo sogno diventa una forma di resistenza culturale, un tributo “ai padri originali” – forse un riferimento all’umanità ancestrale, in armonia con l’ambiente.

La conclusione è cosmica: l’uomo, ormai maturo, abbandona la Terra, alla ricerca di una “casa planetaria”. Il verso lascia intendere una transizione inevitabile, forse verso l’esplorazione spaziale, ma carica anche di malinconia e autocritica. Non è un’esaltazione del progresso, ma una sua constatazione lucida e amara.

Figure retoriche principali

  • Anafora: “Non vedrò... Non vedrò...” nei primi due versi rafforza il senso di perdita e impotenza.
  • Metafora: “boschi artificiali”, “casa planetaria” sono immagini evocative di un futuro post-naturale e migrante.
  • Ossimoro implicito: “vita necessaria” che non trova bilanciamento nei paradisi naturali, evidenzia un dislivello tra bisogno e realtà.
  • Enjambement: utilizzato per fluire tra le immagini, mantenendo il discorso aperto e visionario.
  • Antitesi: “evoluzione” vs. “ritorno” sottolinea la tensione tra progresso e radici.

Stile e tono

Il tono della poesia è profetico e sobrio. Lo stile è limpido, privo di ridondanze, con un linguaggio volutamente semplice che accresce l’efficacia dei contenuti. L’autore evita sentimentalismi, lasciando che la forza delle immagini e delle contrapposizioni guidi la riflessione del lettore.

L’ultima terzina è particolarmente significativa: “senza miti e rivali” indica un’umanità che, privata di ideologie o competizioni, si prepara a un’esistenza radicalmente nuova. Il futuro interstellare qui non è una conquista trionfale, ma l’esito di una separazione dolorosa dalla Terra.

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RIME NARRATIVE - blog naque durante il 2012, allorché pubblicò le prime opere e le frasi romantiche ispirate alla poesia classica, grazie all'autore Umberto F. M. Cefalà. Successivamente, 2013, puntò verso una linea creativa grazie alla sperimentazione del progetto Open Source ossia di poesie fatte da più autori. Poesia 2014: il blogspot diffuse Le mie metafore, uno studio sulle figure retoriche fatto di nuove definizioni ed esempi ad hoc; nello stesso anno, in concomitanza con i lavori meneghini per l'Esposizione Universale - 2015, il blogspot condusse il progetto EXPO, riguardante la rappresentazione delle più celebri pietanze italiane. Nell'anno 2015 pose l'attenzione su quei lavori artigianali sempre più abbandonati come l'arrotino o il ciabattino. Si affacciò inoltre sull'arte contemporanea, diffondendo eventi culturali di ogni sorta, ma sempre presentati in chiave poetica. Con le poesie 2016 tenne particolarmente ad evidenziare gli sviluppi sulla salvaguardia dell'ambiente.


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