Amore e Psiche sono i due protagonisti di una storia de Le Metamorfosi di Apuleio.
Nell'opera si narra che Psiche era una giovane talmente affascinante da essere soprannominata "Venere" e così suscitare la gelosia dell'omonima dea. La dea Venere per vendicarsi incarica suo figlio Amore (o Eros, o Cupido) di far innamorare Psiche con l'uomo più brutto e avaro della terra. Amore tuttavia sbaglia mira, colpisce invece sé stesso (il suo piede) con la freccia d'amore e si innamora così di Psiche. Amore trasporta la giovane nel suo palazzo con l'aiuto di Zefiro e le impone di non guardarlo mai alla luce. Una notte invece la curiosità femminile ha il sopravvento. Psiche ammira per la prima volta l'amato alla luce di una lanterna. Amore la scopre e fugge. Psiche, dopo varie peripezie, viene sottoposta ad alcune prove dalla dea Venere e riesce a superarle con l'aiuto degli dei ed infine proprio con l'intervento del suo amato Amore. La storia si conclude con Giove che, mosso da compassione, fa diventare Psiche una dea, consentendole di riunirsi con Amore.
Poesia d'amore
Quando ieri, oggi, domani il mio cuore ti avrà vicino, farà cinguettare la ragione nel baule dei mille ricordi e batterà senza fermare. Un irradiare di sogni poi ti scalderà ridendo. Ancora ti ricorderai di noi nel profumo dei bar. Quando ieri, oggi, domani: il tempo sarà poco, la forza meno, una certezza varrà eternità. Umberto F. M. Cefalà