Da qualche anno nelle scuole italiane si porta avanti il progetto "Impara Digitale", che consiste nel dare a ciascuno studente un tablet come strumento di ausilio agli studi da usare sia a scuola sia a casa. Le classi aderenti sono state oggetto di indagini e sondaggi volti a monitorare il regolare percorso di studio dei ragazzi. All'esito dei quali, è emerso un miglioramento dell'apprendimento delle materie umanistiche. Secondo gli esperti la circostanza dipenderebbe dalle proprietà dell'apparecchio, più performanti nel manipolare i testi che nel redigere equazioni. Da altre indagini, svolte prevalentemente sull'impiego del tempo extrascolastico, emergerebbe invece che la connessione ad internet farebbe calare l’apprendimento. Si tratterebbe dell'altro lato della medaglia, ossia l'uso "scorretto" del dispositivo, ora fonte di distrazione, per scopi differenti da quelli didattici.
Tanto premesso, si riconosce l'indubbia validità di internet per la società, ma si ritiene che tale strumento vada
regolato consapevolmente soprattutto per i ragazzi, quali soggetti in corso di formazione e di autodeterminazione.
Sig. Internet
Hey signor Internet, hai novità?
... vuoi mostrare i delitti mondiali.
Dove ci metti i sogni senza età,
li porti via con le foto immorali?
Hey signor Internet, che si fa?
... sei immune ai fatti reali.
Cosa darai come tue verità,
non ti importa dei mondi attuali?
Nei silenzi dei deboli c'è
nascosto il pianto di quegli eroi.
Nei sorrisi d'amore cos'è
che brilla più della vita? E poi
nei vuoti della coscienza di sé
ci si domanda esitando di noi.
Umberto F. M. Cefalà
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